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SONCINO

Truffa dello specchietto ed estorsione, condannati due cugini

Minacce alla vittima dopo aver inscenato l'incidente

Francesco Pavesi

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fpavesi@cremonaonline.it

14 Gennaio 2020 - 19:57

Truffa dello specchietto ed estorsione, condannati due cugini

SONCINO (14 gennaio 2020) - «Eravamo un po’ a corto di soldi». Da qui, «abbiamo avuto l’idea di fare la truffa dello specchietto». La sera del 22 febbraio 2019, venerdì, da Desenzano del Garda (Brescia), dove abitano, i cugini Nicolas Casalgrande, da un mese e mezzo cameriere in un bar di Rivoltella (Brescia), e Wendy Argentini saltano su una Renault Modus già ammaccata e all’altezza di Soncino colpiscono. La loro vittima è Andrea, 35 anni, di Orzinuovi, in viaggio per Milano. Argentini gli farà paura: «Se non mi dai i soldi, finisce male». Voleva 300 euro, lo obbliga ad andare al Bancomat. I cugini dovranno accontentarsi di 30 euro, quelli che Andrea ha in tasca. Bottino misero: ci faranno benzina. Mesi dopo, finiranno agli arresti domiciliari. Confesseranno la truffa dello specchietto. Ora è arrivata la condanna: non solo truffa, ma anche estorsione per il tribunale che, nel riqualificare il reato di rapina contestato dalla procura, ha inflitto ad Argentini due anni, nove mesi di reclusione e 600 euro di multa, a Casalgrande due anni, sei mesi e 500 euro di multa la vittima è già stata risarcita con mille euro. Il pm, Francesco Messina, aveva chiesto per entrambi la condanna a tre anni di reclusione e a mille euro di multa.

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