L'ANALISI
12 Gennaio 2020 - 07:42
CREMONA (12 gennaio 2020) - Le autorizzazioni a procedere rilasciate dalla Soprintendenza, indispensabili visti i vincoli stringenti che regolano ogni intervento su quel tipo di edifici, erano arrivate a settembre sulla scrivania del vice sindaco con delega al Patrimonio, Andrea Virgilio: la macchina dei controlli si era messa in moto allora e adesso, poco più di tre mesi dopo, il check up sul municipio e sugli altri immobili di proprietà comunale, finalizzato ad una capillare revisione per la sicurezza, è sostanzialmente completato. E le indagini diagnostiche finalizzate a verificare le precise condizioni strutturali dei palazzi, per poi chiarire se e nel caso quale eventuale operazione di sistemazione fosse necessario fare, hanno evidenziato problematiche serie. Che richiederanno, inevitabilmente, anche una spesa non indifferente. Sotto la lente, in particolare, sono finiti il municipio — le arcate prospicienti Piazza del Comune, un soffitto interno e lo scalone principale che porta in sala Alabardieri —, la Loggia del Militi in piazza Sant’Antonio Maria Zaccaria e palazzo Ala Ponzone in corso Vittorio Emanuele II.
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