L'ANALISI
16 Dicembre 2019 - 08:01
L'ospedale maggiore di Cremona
CREMONA (16 dicembre 2019) - «Mi spiace, ma la macchina è rotta da diverso tempo e non accettiamo prenotazioni. La radiografia per vostra figlia dovete andare a farla in una struttura convenzionata». È ciò che si è sentita rispondere una famiglia cremonese che, in seguito alla visita specialistica eseguita all’ospedale Maggiore, doveva prenotare una radiografia a colonna e bacino per accertare la scoliosi della figlia. Un esame non particolarmente sofisticato, quasi di routine, per il quale viene impiegata una macchina che, a parere degli specialisti, sembrerebbe far parte delle dotazioni base di una radiologia. Per la famiglia il disagio è stato limitato al dover eseguire l’esame in una casa di cura cittadina, sempre in regime di Servizio sanitario nazionale. Ma, forse, un disagio più importante per la struttura pubblica che da tempo dirotta questo tipo di radiografie alle case di cura convenzionate, rinunciando quindi ai relativi rimborsi regionali. Circa un centinaio all’anno. Non sarà una cifra da capogiro, dal momento che si tratta di una semplice radiografia, ma la macchina, a quanto sembra, è ferma da tempo: circa sei mesi durante i quali tutti i pazienti sono stati dirottati altrove. Sembra, infatti, che riparare il guasto all’apparecchiatura venga considerato troppo costoso.
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