CALCIO
11 Dicembre 2019 - 17:16
CREMONA (11 dicembre 2019) Sul post del segretario cittadino della Lega Pietro Burgazzi, è intervenuto con una breve nota il commissario provinciale Fabio Grassani: "Il segretario della sezione di Cremona ha sicuramente sbagliato con un commento decisamente inopportuno nel suo post sulle Sardine, un post pubblicato a titolo personale, non certamente a nome della segreteria della Lega". "I social - prosegue Grassani - sono pieni di post ingiuriosi, a volte denigratori e offensivi, e una buona fetta di questi sono rivolti proprio alla Lega, ai leghisti e a Matteo Salvini: non vedo perché a taluni vada apposta l'etichetta di "mostro", e per altri sia giusto invocare la libertà di espressione. Ad ogni modo, oggi Pietro Burgazzi ha rimesso il suo mandato di segretario nelle mani della segreteria nazionale".
Dopo la presa di posizione del sindaco Gianluca Galimberti, è arrivata quella del presidente del consiglio comunale Paolo Carletti: «Accettiamo la satira e accettiamo le offese, accettiamo il linguaggio scurrile e accettiamo pure gli attacchi insensati, ma nel Consiglio Comunale di Cremona non c'è posto per chi ritiene che una donna di colore non abbia altro da fare che prostituirsi. I Consiglieri comunali hanno il dovere di indirizzare il dibattito politico verso la ragione, non verso la barbarie. Qui non si tratta di opinioni personali, né si tratta di voler ricevere le scuse di rito, il Consiglio Comunale ha ricevuto una ferita troppo profonda, tanto quanto è profonda l'amarezza nel doverlo rilevare. Ci lamentiamo della violenza nei confronti delle donne e poi non perdiamo l'occasione di tratteggiarle come oggetto di ogni libidinoso mercimonio. Il Consiglio Comunale di Cremona è e dev'essere un baluardo di confronto e di dibattito e come tale non può cedere alla comprensione di fronte a dichiarazioni che nemmeno si possono commentare. Questa Presidenza del Consiglio si scusa con tutte le madri, le figlie, le studentesse, le casalinghe e le lavoratrici, offese da un tocco di brutale cattiveria».
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