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CREMONA
08 Dicembre 2019 - 17:31
CREMONA (8 dicembre 2019) - Laureato in economia e commercio, dipendente dell’Amministrazione penitenziaria dal 2001, già educatore presso il carcere di Cremona, nel 2008 il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria lo inquadrò come contabile, «verificato anche che l’interessato ha frequentato il corso di riqualificazione per il passaggio, risultando tra gli idonei di cui all’attestato n. 990 del 24.1.2006 della scuola di Formazione e aggiornamento del personale dell’Amministrazione penitenziaria di Sulmona», è scritto. Eppure, a Sulmona non ci ha mai messo piede Renato Fiamma, 51 anni, l’impeccabile funzionario di Cà del Ferro (ora al carcere di Brescia), contabile dal 2008 al 2018 , che in tribunale si sta difendendo, con i denti, dall’accusa di peculato per essersi intascato più di 14 mila euro da versare in Posta, nel Fondo detenuti (è la storia di tre buste sparite con i soldi). Fiamma ha sempre sostenuto di non aver mai partecipato al corso di formazione previsto per la figura di contabile C1. E adesso che ha in mano la prova documentale, ha presentato una denuncia in questura: ne dà notizia il suo avvocato Paolo Carletti.
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