L'ANALISI
01 Dicembre 2019 - 07:34
Giulio Gallera e Carlo Poggiani
CREMONA (1 dicembre 2019) - Raramente Cremona ha assistito ad una alzata di scudi simile a quella che in queste ore si sta registrando contro l’annunciato declassamento della Terapia Intensiva neonatale dell’ospedale Maggiore. Il segno, non scontato, di una resistenza larga, forte e certamente compatta che trova ragione nell’effettiva eccellenza di quel reparto. Riconosciuta al di là dei numeri, snocciolati dall’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, a giustificazione del ridimensionamento.
E contro quei dati, ergendosi di fatto a simbolo della protesta territoriale che sta montando sempre più dura, si schiera di nuovo Carlo Poggiani, ex direttore dell’Unità operativa dell’Asst ora finita in discussione. «Gallera fa riferimento ad una casistica dei soli nati pretermine ma, anche se i numeri negli ultimi anni sono quelli citati, risulta mistificatorio della realtà e, spiace dirlo, assolutamente spiacevole nei commenti. Tanto che risulta evidente il tentativo dell’assessore di giustificare la delibera di giunta con la necessità di garantire la sicurezza. Peccato utilizzi i decreti ministeriali a suo piacere».
La conclusione di Poggiani: «Siamo favorevoli ad una riorganizzazione del percorso nascita in Lombardia secondo standard internazionali, ma è assolutamente inaccettabile la discrezionalità usata nell’applicare i criteri ed è incomprensibile come venga pubblicata una delibera incompleta e inesatta. L’assessorato concede a Cremona di assistere neonati dalle 32 settimane di età gestazionale in su: inaccettabile e svilente. Come dire ad una compagine di vigili del fuoco che possono limitarsi a spegnere solo i piccoli focolai di incendio, per quelli grossi si rimanda ad altri — è il paragone, calzante, cui ricorre Poggiani —. Per concludere, a fronte di un ridimensionamento della Tin si dà per contentino un potenziamento della Neuroradiologia: questa operazione si chiama ridistribuzione delle risorse e nulla ha a che fare con la dichiarata volontà di sicurezza delle nascite. Signor assessore — Poggiani si rivolge direttamente a Gallera —, lei ha offeso l’intera popolazione di Cremona e Provincia. Ma i cremonesi non sono allocchi». E mai come stavolta paiono pronti a salire sulle barricate.
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