L'ANALISI
29 Novembre 2019 - 18:10
Il tribunale di Cremona
CREMONA (29 novembre 2019) - Ora che tutto è finito, che il giudice ha sentenziato che non c’è stata alcuna calunnia - sentenza di «non luogo a procedere, perché il fatto non costituisce reato» —, Anna Maria Agazzi, un cuore gonfio d’amore, 47 anni, per sedici mamma affidataria di 50 bambini, tra cui il figlio dell’uomo che l’aveva denunciata per calunnia, tira un sospiro di sollievo. E su Facebook ringrazia il suo avvocato Massimo Tabaglio «che, come un padre, mi ha tenuto per mano in questi anni», lei che ha tenuto per mano quei 50 bambini «come se fossero tutti miei figli».
Il fatto risale a qualche anno fa. Anna va a prendere il piccolo e nota dei graffi e un ematoma sul viso. Il bimbo le dice che glieli ha fatti il suo papà. Lo porta al Pronto soccorso e il bambino lo dice anche al medico. Anna presenta una denuncia per lesioni, non contro il padre. Chiede che si proceda contro i responsabili. La magistratura chiama il papà. Lui spiega che l’episodio era accaduto nell’aprire la portiera della macchina, colpa, quindi. Non dolo. Caso archiviato. E il papà denuncia la mamma affidataria per calunnia. Accusa caduta in udienza preliminare.
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