CALCIO
07 Novembre 2019 - 21:20
CREMONA (7 ottobre 2019) - Lui che è «messaggero di pace», insignito del Premio Nobel per la pace, nel 2015, si dice «onorato» di essere stato invitato a Cremona a parlare, oggi in Sala Maffei e domani all’Itis Torriani, dei diritti umani nell’ambito della due giorni di convegno organizzato dalla Camera Penale di Cremona e Crema ‘Sandro Bocchi’ in collaborazione con l’Ordine degli avvocati. Abdelaziz Essid, l’avvocato tunisino che dopo la Rivoluzione del Gelsomino, ha contribuito a costruire la democrazia nel suo Paese con la fuga del dittatore Ben Ali, è amico degli avvocati italiani. Lo è dal 2011, quando venne invitato a Napoli.
Il Premio Nobel cita due esempi. ricorda l’attentato terroristico nel museo archeologico del Bardo, il 18 marzo del 2015. «Il terrorismo mirava a fare paura agli occidentali affinché non venissero in Tunisia. Gli avvocati italiani hanno detto: il convegno lo facciamo subito a Tunisi ed insieme abbiamo visitato il Museo che ha ancora le cartucce lì, per non dimenticare. E lì «abbiamo annunciato al mondo intero che le due avvocature sono insieme contro il terrorismo». Il Premio Nobel ricorda l’attentato sulla spiaggia del lussuoso Hotel Imperial a Sousse, il 26 giugno del 2015. Dopo la strage, i turisti non ci sono più andati. Due anni dopo, a far riaprire il resort sono stati 450 italiani avvocati «e da quel momento, grazie a quell’iniziativa spettacolare, l’albergo è sempre pieno».
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