CALCIO
07 Ottobre 2019 - 07:27
CREMONA (7 ottobre 2019) - «Chi pagherà eventuali danni causati da queste inadempienze, come il crollo della recinzione del condominio, la rottura delle condutture dei servizi e dei sottoservizi o altri dovuti al cedimento della sponda? Dovremmo ricorrere alle vie legali, come già più volte ventilato?». Sono le ultime tre righe della raccomandata inviata nei giorni scorsi a sindaco, dirigente dei lavori pubblici e e responsabile dell’ufficio di Protezione civile di Cremona a illustrare i timori e lo stato di tensione che vivono degli inquilini dell’edificio che si trova al 38 di via Francesco d’Assisi 38, al centro di un contenzioso con l’amministrazione che va avanti ormai da anni. Il perché presto detto: le sponde del Naviglio Civico, che scorre a pochi metri dall’edificio, sono ridotte al lumicino e il loro parziale cedimento (comprovato dalle inclinazioni che hanno interessato alcuni manufatti nel giardino e un paio di cancelli) alimenta timori. Dopo i sopralluoghi dei vigili del fuoco (che hanno confermato buona parte delle cose indicate dal geometra Giovanni Saccani, amministratore del condominio), e la richiesta esplicita di un rafforzamento delle sponde, l’ultimo capitolo, quello che ha portato alla raccomandata che sa di ultimatum, è avvenuto che il comune è intervenuto per potare le robinie sulle sponde, ma senza intaccare le radici. Con la ricrescita l’azione delle piante è diventata ancora più potente.
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