CALCIO
26 Settembre 2019 - 20:26
CREMONA (26 settembre 2019) - La maxi tangente da 427 mila euro in mazzette imbustate e finite nelle mani di Massimo Gianluca Guarischi, l’ex consigliere lombardo amico di Roberto Formigoni, ex potente presidente della Regione Lombardia. Il bracciale con brillanti e un orologio Bulgari regalati da Guarischi a Simona Mariani, l’ex direttore generale dell’ospedale Maggiore.
Oggi si sono riaccesi i riflettori sul processo per presunta corruzione a carico di Formigoni. Un remake della vicenda Maugeri/San Raffaele, per la quale il Celeste sta scontando la condanna definitiva a cinque anni e dieci mesi di reclusione, prima nel carcere di Bollate, ora ai domiciliari. E di corruzione è accusata anche l’ex dg Mariani. Sul banco degli imputati c’è pure Carlo Lucchina, ex direttore generale della sanità lombarda.
Sono le 10.25 quando Massimiliano Lo Presti, teste del pm Francesco Messina, si accomoda sulla sedia. Chi è? Cinquantanni, residente a Cusano Milanino, è il figlio di Giuseppe Lo Presti, l’imprenditore della Hermex Italia, srl che si occupava di vendita e manutenzione di apparecchiature elettromedicali. E che nel 2011 piazzò all’ospedale Maggiore di Cremona Vero, il costoso acceleratore lineare per la diagnostica oncologica, finanziato da Regione Lombardia con 8 milioni di euro. Arrestato nel marzo del 2013 nell’inchiesta sugli appalti truccati, Lo Presti padre ha già confermato di aver pagato una maxi tangente da 427 mila euro al collettore di mazzette Guarischi, per ottenere il contratto di fornitura di Vero. A sua volta, Guarischi, già condannato in via definitiva a cinque anni, sarebbe stato il bancomat di Formigoni. Gli avrebbe regalato vacanze di lusso in Croazia, Sudafrica, Saint Moritz (utilità per 447mila euro). E all’ex dg Mariani avrebbe donato bracciale ed orologio.
Come il padre Giuseppe, anche il figlio Massimiliano ha patteggiato nella Sanitopoli lombarda.
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