CALCIO
24 Settembre 2019 - 08:06
CREMONA (24 settembre 2019) - Dopo settimane di infuocate polemiche e di ripetuti allarmi delle circa quindicimila famiglie italiane coinvolte — alcune delle quali cremonesi —, sembra avviarsi all’auspicata soluzione il ‘giallo internazionale’ della Cryo Save, l’azienda privata che si occupa della conservazione di sangue da cordone ombelicale con sede in Svizzera, fallita e denunciata dall’Ufficio federale della sanità pubblica elevetico (Ufsp) per violazione della legge sui trapianti e inadempimento degli obblighi di notifica e di cooperazione.
Le famiglie coinvolte hanno depositato presso la Cryo Save, a pagamento, il sangue cordonale, ed hanno sempre sostenuto di non averne più avuto notizia.
Ieri, l’ennesimo colpo di scena. Tutte le informazioni rilevanti sui campioni di sangue cordonale che erano stati affidati alla Cryo-Save, possono essere richieste alla FamicCord, l’azienda a cui è stato affidato lo stoccaggio. Lo ha dichiarato all’agenzia Ansa Renata Zbiec, Country Manager Italia di Famicord Group. «Siamo stati stupiti delle notizie che abbiamo letto — afferma —. Già da due mesi sul nostro sito Famicord.eu ci sono tutte le informazioni per i genitori, che attraverso un form possono chiedere dove è stoccato il loro campione, che è nei nostri laboratori in Polonia. Stiamo rispondendo a tutti, anche attraverso un numero verde, ci sono solo dei tempi tecnici necessari per verificare fisicamente dove è il campione, come ci impongono le regole». L’azienda, aggiunge Zbiec, ha avuto l’incarico di stoccare 300 mila campioni da tutta Europa, di cui 15 mila dall’Italia. «Siamo gli unici in grado di far fronte a una richiesta di queste dimensioni — precisa —. Siamo responsabili del trasporto, che abbiamo gestito nel miglior modo possibile».
Resta da capire (e soprattutto da spiegare) perché il chiarimento e le tanto attese rassicurazioni arrivino solo ora.
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