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22 Settembre 2019 - 08:21
CREMONA (22 settembre 2019) - Per oltre 24.000 donne italiane con tumore al seno metastatico, pari al 65 dei casi per questo tipo di neoplasia, la chemioterapia può essere evitata e sostituita con cure mirate. La svolta arriva da un grande studio internazionale, coordinato da ricercatori italiani e appenda pubblicato su Lancet Oncology, che ha dimostrato per la prima volta che in queste pazienti la combinazione di ormonoteraia e delle nuove terapia a bersaglio molecolare (inibitori di CDK4/6) è più efficace o equivalente rispetto a tutti i regimi di chemioterapia. Ed è uno studio che parla in larga parte cremonese. Insieme a Mario Giuliano (Università Federico II di Napoli) è stato infatti coordinato dal professor Daniele Generali, che in città guida l’Unità di Patologia Mammaria ed il laboratorio di Terapia molecolare e Farmacogenomica dell’Asst, affiancando a questi incarichi l’attività di docente universitario in qualità di professore associato di oncologia medica a Trieste e professore a contratto in oncologia molecolare ad Oxford. A firmare un colossale e particolarmente sofisticato lavoro di analisi statistica è stato invece un altro accademico cremonese, il professor Sergio Venturini, cattedre alla Bocconi di Milano ed all’Università di Torino. I ricercatori hanno effettuato un’analisi in 140 studi (pubblicati fra il 2000 ed il 2017) che ha incluso 50.029 pazienti.
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