CALCIO
21 Settembre 2019 - 07:54
CREMONA (21 settembre 2019) - Cinque incursioni nell’arco di un mese e qualche giorno. Quattro a segno, una no. La prima a Ferragosto. Bottino sempre ingente: oro, gioielli, oggetti di valore, contante. Vivono nel timore le decine di famiglie che risiedono nel palazzo che si trova al civico 2 di via Mario Biazzi, quartiere Po. «Ci sentiamo nel mirino. Anche perché tutti i furti sono avvenuti in pieno giorno, in mattinata o nel pomeriggio. È chiaro che prima di entrare in azione i ladri hanno tenuto d’occhio gli inquilini», spiega una signora che abita da decenni in quel complesso residenziale.
La dinamica dei furti non è la stessa. In tre casi l’irruzione negli appartamenti è avvenuta dopo aver forzato le porte finestre di abitazioni che si trovano a piani più bassi. In un quarto caso i ladri hanno compiuto la razzia dopo aver aperto la porta principale, blindata, senza lasciare alcuna traccia, con ogni probabilità dopo aver utilizzato la chiave bulgara, il marchingegno che permette di aprire le serrature con chiave a doppia mappa grazie a un particolare dispositivo. Nell’incursione non andata in porto, i malviventi hanno cercato, senza riuscirci, di forzare la serratura del portone blindato. Poco dopo, quando il proprietario è tornato, a causa dei danni arrecati, non è riuscito ad aprire con la sua chiave.
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