CALCIO
03 Settembre 2019 - 15:04
CREMONA (3 settembre 2019) - Tentato omicidio, tentata rapina aggravata e lesioni aggravate. Sono i reati che il sostituto procuratore, Lisa Saccaro, contesta ad Alessio dello Stritto, il milanese di 33 anni, incensurato, con il vizio del gioco e indebitato fino al collo, che giovedì scorso, coltello in pugno e grande parrucca in testa, nell’oreficeria di via Cavour, in pieno centro, aveva ferito il gioielliere Ermanno Pellegrini. I figli dell’orefice, Filippo e Luca, gli erano piombati addosso, immobilizzandolo. Dello Stritto resta in carcere. Così ha deciso il gip, che ha accolto l’impianto dell’accusa. «Ho sbagliato, ho fatto una cavolata», ha detto nel corso dell’interrogatorio di garanzia il milanese che sino al giorno della rapina, non ha mai avuto problemi con la giustizia. Ne aveva altri, di problemi. Era indebitato fino al collo. «E’ ludopatico», spiega il suo avvocato Pier Mario Strombelli. Fino a qualche tempo fa, Dello Stritto lavorava in una agenzia di scommesse, a Milano. E’ finito nel tunnel del gioco.
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