L'ANALISI
31 Luglio 2019 - 09:16
CREMONA (31 luglio 2019) - Creare in laboratorio embrioni di animali mediante l’impianto di cellule staminali umane per ottenere organi da trapiantare. Il Giappone ha dato il via libera ai primi esperimenti su embrioni ibridi uomo-animale, i cosiddetti embrioni chimera, ottenuti trasferendo cellule umane in embrioni di topo e ratto. Da impiantare e far crescere successivamente in animali mamme surrogate, come i maiali ad esempio, nel tentativo di portare avanti la gravidanza e ottenere organi da trapiantare. «Una strada interessante da percorrere», spiega il cremonese Cesare Galli, fondatore e direttore di Avantea, laboratorio per la riproduzione animale e la ricerca biotecnologica che ha sede a Porcellasco. «Se ne parla ormai da parecchi anni e i dati presentati dalla ricerca degli scienziati giapponesi non sono una novità». Le applicazioni, poi, sono ancora molto lontane, più degli xenotrapianti, cioè dei trapianti di tessuti o organi provenienti da una specie diversa: «La vera novità è il sostegno che il Giappone ha deciso di dare ai suoi scienziati. C’è comunque ancora parecchio lavoro d base da fare — aggiunge Galli — prima di poter passare da animali relativamente semplici come topo e ratto a quelli più complessi e utili per l’uomo, come il maiale».
Caduto nel marzo scorso il divieto su questo tipo di test, la ricerca, condotta da Hiromitsu Nakauchi di Università di Tokyo e Stanford University e pubblicata da Nature, la prima a ottenere l’approvazione dal governo del sol levante, ha messo in allarme i bioeticisti che leggono nell’embrione chimera, orribile mostro mitologico composto da parti del corpo di animali diversi, l’obiettivo di creare parti di ricambio del corpo umano.
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