L'ANALISI
20 Luglio 2019 - 09:22
CREMONA (20 luglio 2019) - Due mezzi di comunicazione, a distanza di poche ore l’uno dall’altro, a delimitare un fiume di sentimenti: la televisione sintonizzata su RaiUno la serata e la notte; la copia de La Provincia al mattino, con un titolo a tutta testata. Rosso. In mezzo un fiume di ricordi legati in maniera indissolubile alla propria vita, a quella dei propri cari, a chi non c’è più. A Cremona la notte dell’allunaggio, mezzo secolo fa, è stata tutto questo.
Ricordi nitidi quelli di Clara Vailati ex docente di matematica e fisica al liceo scientifico e presidente della associazione Gli ex dell’Aselli, costituita nel 2005, che promuove iniziative culturali rivolte al mondo della scuola e alla cittadinanza.
«La tv in bianco e nero sul carrello in vetro nel soggiorno di casa, mio papà che si alza prima del solito per vedere la diretta di un evento unico e forse irripetibile; lui che non amava guardare la televisione e preferiva la lettura del giornale. Io attenta ed emozionata, allora come oggi, quando vedo l’uomo raggiungere mete sempre più lontane nello spazio e nel tempo. E poi giornali e riviste comprati per conservare memoria scritta dell’avvenimento. La curiosità di allora di una giovane studentessa universitaria non si è ancora modificata cinquant’anni dopo», conclude Vailati, promotrice del ciclo di conferenze Le sfide della ricerca che, iniziato lo scorso anno, riprenderà in autunno prossimo per concludersi il prossimo aprile. E poi le parole. «È un piccolo passo per un uomo, un balzo gigantesco per l'umanità». La storica frase pronunciata mezzo secolo fa da Neil Armstrong, primo uomo a mettere piede sulla Luna il 20 luglio 1969, alle 22,56 (ora di Washington) mette ancora i brividi a tanti cremonesi.
Uno di questi è Claudio Elidoro, docente, laureato in astronomia all’università di Bololgna.
«Ricordo la notte passata in piedi. Avevo 12 anni. Un ricordo nitido, come possono esserlo i ricordi intrisi di emozione. La diretta tv con Stagno-Orlando, la diatriba tra i due, le prime immagini, i commenti Enrico Medi, un fisico, presente in studio. Sulla mia pagina Facebook A come Astronomia ho pubblicato in questi giorni alcune cose su questo evento».
Così Alessandro Maianti, docente e presidente dell’Associazione astrofili: «Facevo il militare e quel giorno ero di guardia. Ricordo la grande concitazione anche in caserma e al comando. Ricordo che molte cliniche e altre istituzioni che non avevano la televisione furono dotate di un apparecchio, in modo tale da poter assistere all’evento».
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