L'ANALISI
17 Luglio 2019 - 15:48
CREMONA (17 luglio 2019) - L'associazione criminale sgominata ieri, secondo le indagini della guardia finanza che ha portato alla luce la truffa, ha raggirato migliaia di clienti in tutta Italia attraverso l'e-commerce. Fra i truffatori, sempre secondo l’inchiesta delle Fiamme Gialle, c’era Marco Melega, 47 anni, cremonese, «la mente» dell’organizzazione, imprenditore specializzato nell’advertising. Melega è anche il figlio di Agostino Melega, profondo conoscitore delle tradizioni popolari cremonesi e del dialetto, autori di libri sull’argomento e animatore culturale. Il padre ha trovato il coraggio di prendere carta e penna e scrivere una lettera piena di significato e intrisa di senso di responsabilità.
"Desidero congratularmi con la Guardia di Finanza di Cremona - inizia Agostino Melega - per aver sgominato un gioco squallido ed infame (financo infantile), che ha visto fra i truffatori mio figlio Marco, di 47 anni d’età. Ho scritto squallido ed infame perché non può essere qualificata altrimenti qualsiasi operazione attuata contro il prossimo. Infantile perché intrisa del pensiero magico dei bambini piccoli che non si rendono conto delle conseguenze dei loro gesti". E va subito al punto: "Mi auguro che Marco si ravveda e riconosca i propri torti, chiedendo perdono per quel che ha fatto e collabori con gli inquirenti per la restituzione del maltolto".
Nel corso della lettera emerge chiaro il senso di responsabilità di papà Agostino. "Di chi la colpa di tutto questo? Mia! O meglio della visione pauperistica della vita che avevo quando Marco era adolescente, preso di mira dai bulli del suo tempo per non avere danaro in tasca. Da qui la sua uscita di casa giovanissimo, con ventimila lire in tasca, inseguendo con Cecchetto in America una carriera come cantante. In verità vendette molti dischi e fu in gara per andare a Sanremo. E poi fu un continuo di altre esperienze, nella ricerca di quella brutta bestia della ricchezza, che se non la governi con discernimento, cautela e misura, ti mangia l’anima".
E, infine, una riflessione: "Ed io sono qui a rimuginarmi sul che fare, e pormi in atteggiamento di aiuto soprattutto rivolto ai miei ignari ed amati nipoti".
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