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CREMONA

Aggressione al comizio di Salvini, individuato il terzo uomo

Le indagini della Digos sugli episodi del 3 giugno scorso: si tratta di un 53enne cremonese

Francesco Pavesi

Email:

fpavesi@cremonaonline.it

17 Luglio 2019 - 12:13

Aggressione al comizio di Salvini, denunciati due estremisti di destra

CREMONA (17 luglio 2019) - Al termine degli ulteriori accertamenti effettuati nei giorni scorsi e della comparazione di tutte le immagini ed i video, anche amatoriali, girati quella sera, la Digos ha individuato il terzo individuo facente parte del gruppetto che ha aggredito, nel corso del comizio tenuto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini lo scorso 3 giugno in piazza Roma, il ragazzo cremonese del ’93 che aveva esposto un drappo di tessuto, delle dimensioni di una sciarpa, recante la scritta “Ama il prossimo tuo”. Si tratta di P.B., un cremonese di 53 anni che risulta indagato per violenza privata in concorso con le due persone precedentemente identificate.

In quell’occasione, i tre soggetti, dopo aver inveito nei suoi confronti tentando di sfilargli la sciarpa e di allontanarlo dalla piazza, gli si erano avvicinati, strattonandolo e colpendolo con un calcio ed alcuni schiaffi al capo. Il terzo identificato è colui che, nelle fasi finali della breve aggressione, era sopraggiunto da dietro colpendolo con una manata tra la nuca ed il collo. La vittima, contattata subito dopo il fatto dagli uomini della Digos aveva riferito di non aver riportato alcuna lesione e di non aver intenzione di formalizzare alcuna querela.

Le indagini comunque effettuate avevano permesso di individuare due giovani: B.G. (cremonese di 19 anni) e B.M.A. (43 enne cremonese) quali iniziali responsabili dell’aggressione, che erano stati indagati in stato di libertà per il reato di violenza privata in concorso. Il terzo uomo, il 53enne, è stato quindi anch’egli conseguentemente indagato per il medesimo reato in concorso con i primi due già identificati.

L’ipotesi di reato proposta dalla Digos all’autorità giudiziaria, che ne valuterà l’esatta configurazione, nell’assenza di querela per i reati di percosse o lesioni personali dolose, tiene conto del fatto che, con il loro comportamento, gli indagati hanno impedito, così come previsto dall’art. 610 del Codice penale, con violenza o minaccia, al giovane cremonese, di poter manifestare liberamente il proprio pensiero con l’esposizione della sciarpa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA DI TESTI E FOTO

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Commenti all'articolo

  • kgraffittarok

    18 Luglio 2019 - 08:54

    arroganza prepotenza violenza gratuita: un bell'esempio di destra che avanza

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