L'ANALISI
10 Luglio 2019 - 08:07
Alcuni dei messaggi comparsi sulla pagina Cremona dissing e al centro dell’inchiesta
CREMONA (10 luglio 2019) - Al centro dell’inchiesta che da giorni sta scuotendo Cremona, con la città in fondo sorpresa dallo scoprire come i suoi giovani si divertissero pestandosi nelle piazze del centro, piuttosto che derubando o ricattando coetanei, la pagina Instagram Cremona dissing è ancora regolarmente aperta. E inevitabilmente, è un fatto che suscita interrogativi. Li solleva in generale e li provoca, in particolare, in alcuni dei genitori delle vittime: «Ma con tutto quello che è successo — è la domanda — è possibile che non sia stata chiusa dagli inquirenti?».
La risposta c’è, è tecnica ed è doppia: quello spazio, scelto dai baby bulli per darsi appuntamento prima e per ‘pubblicizzare’ le loro imprese illegali poi, con video di vera e propria propaganda, non è stato mai oscurato in quanto sullo stesso non è stato commesso alcun reato; e perché filmati e chat compromettenti erano già stati rimossi dagli interessati.
Ulteriore aspetto: la chat non è operativa perché gli amministratori, due stando a quanto risulta agli inquirenti, sono fra i sette arrestati.
Eppure, proprio nei giorni scorsi, qualcuno sulla pagina ha scritto. Due i messaggi.
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