L'ANALISI
25 Giugno 2019 - 08:23
Un agente della Dia
Nella notte notte, nel Piacentino, nuovi blitz nell’ambito dell’inchiesta Aemilia contro la ‘ndrangheta al nord. Sedici ordinanze di custodia cautelare in carcere, settantadue indagati, cento perquisizioni e il sequestro di beni per diversi milioni di euro. Sono questi i numeri di una maxi operazione in corso, coordinata dalla Dda di Bologna. Secondo le prime indiscrezioni oltre 300 poliziotti sono entrati in azione nelle province di Piacenza, Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma e Crotone per eseguire le misure ordinate dal gip del capoluogo emiliano. Al centro dell’inchiesta un clan della ‘ndrangheta considerato una costola della cosca Grande Aracri di Curtro. Tra i nomi che figurano nell’ordinanza di custodia cautelare anche quello del presidente del consiglio comunale di Piacenza Giuseppe Caruso che avrebbe avuto con alcuni boss calabresi legami piuttosto solidi. Secondo la dda di Bologna il clan, a cui è contestata l’associazione a delinquere di stampo mafioso, era attivo nel giro delle estorsioni, dell’usura e del riciclaggio che metteva in pratica grazie ad una fitta rete di insospettabili prestanome. Nel corso della nottata i poliziotti hanno anche eseguito una serie di sequestri preventivi. I sigilli della Stato sono stati affissi ad una serie di società, ad attività commerciali e del campo della ristorazione, e a diversi conti correnti bancari.
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