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ROBECCO, OLMENETA, POZZAGLIO E CASALSIGONE

Sciami d'api su chiese e case

L’esperto Felisari: «Sono disorientate dal caldo improvviso»

Fabio Guerreschi

Email:

fguerreschi@laprovinciacr.it

06 Giugno 2019 - 07:59

Sciami d'api su chiese e case

ROBECCO (6 GIUGNO 2019) - Con l’arrivo del caldo scatta l’emergenza api: in meno di dieci minuti enormi sciami da 10mila esemplari si sono infatti attaccati ad abitazioni, chiese, finestre e alberi. È successo in rapida successione sul sagrato della chiesa di Robecco e in diversi cortili di Monasterolo, Olmeneta e Casalsigone.

Ogni volta ad occuparsi del recupero degli insetti e della messa in sicurezza dell’area è stato il 69enne volontario di Olmeneta Rosvaldo Felisari, appassionato con più di quarant’anni di esperienza aiutato dall’amico Maurizio Bonvini di Olmeneta: «I recenti sbalzi di temperatura – spiega – sono stati percepiti dalle api come una seconda primavera e di conseguenza sciamano, ovvero seguendo la regina si spostano in massa su alberi o finestre. E qui restano 48 ore cioè il tempo che le cosiddette sentinelle impiegano per trovare un luogo sicuro per creare il nuovo alveare. Ma siamo in piena emergenza perché non è questo il periodo adatto: di solito le api sciamano ad aprile o inizio maggio. A giugno dovrebbero pensare a bottinare (raccogliere e immagazzinare scorte per la famiglia) per resistere all’inverno».

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