L'ANALISI
31 Maggio 2019 - 19:46
I familiari dei tredici cremonesi che nel settembre del 1943 furono catturati dai tedeschi e portati nei campi di concentramento o di lavoro
CREMONA (31 maggio 2019) - Settembre del 1943: il più giovane aveva 20 anni, il più vecchio 34, tutti catturati dai tedeschi e deportati nei lager nazisti e nei campi di lavoro coatto. Tredici nomi, tredici storie di dolore. Giacomo Bianchessi fu preso dalle truppe tedesche in Grecia e internato nel campo di prigionia; Angelo Bonazzetti fu deportato nello stammlager VI A in Germania mentre Guido Bonazzetti finì in un campo di lavoro coatto a Lipsia. In Germania fu deportato Giovanni Bonazzi. Le truppe tedesche catturarono anche Francesco Bosetti, Artemio Faciocchi, Annibale Pietro Grassi, lui finito nei campi di concentramento di Vienna, Fusendorf e Berlino. Stessa sorte toccò a Vittorio Guerreschi, Carlo Mario Mazzolari, Angelo Pilla, Mario Rossi e Giuseppe Tacchinardi. Tutti vennero liberati dagli alleati nel 1945. Destino diverso toccò a Mario Brocca: deportato in Germania nel campo di p II B, morì nel marzo del 1944. Aveva 27 anni. È sepolto nel cimitero militare italiano di Francoforte sul Meno.
Ore 11 di oggi, sala consiliare della Provincia: la sofferenza del passato si intreccia con la commozione del presente. Quella dei familiari dei tredici cremonesi che hanno vissuto la drammatica esperienza della deportazione durante la Seconda Guerra Mondiale. Ai loro figli ormai anziani o ai nipoti, il prefetto Vito Danilo Gagliardi ha consegnato le medaglie d’onore, nel corso della cerimonia, presenti le autorità e i sindaci dei paesi d’origine dei cremonesi deportati.
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