L'ANALISI
09 Maggio 2019 - 17:04
Il primario Aldo Riccardi
CREMONA (9 maggio 2019) - «Ho vissuto una odissea». E lo è stata davvero, una odissea, perché per quasi cinque anni, Aldo Riccardi, dal 2007 primario del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale Maggiore, è stato sulla graticola giudiziaria, indagato prima, imputato poi, per lesioni colpose (una sofferenza fetale lieve che si è risolta nell’arco di 25 giorni) ad una bimba, durante il parto avvenuto tra le cinque e le sei del mattino del 15 agosto 2014. Ma quel giorno Riccardi non era in sala parto. Anzi, non era nemmeno a Cremona. Era a Pavia, la sua città, al capezzale della madre, che morirà qualche giorno dopo. La sua assenza era documentata dai cartellini di entrata e di uscita dall’ospedale. In particolare, il primario lasciò il reparto alle 13.45 del 14 agosto: diciotto ore prima del parto. Oggi Riccardi, unico imputato, è stato assolto, con formula piena, dal giudice dopo una brevissima camera di consiglio. Tanto era evidente «l’errore».
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