L'ANALISI
06 Maggio 2019 - 08:04
GRUMELLO (6 maggio 2019) - Il furto, mai rivelato per il riserbo investigativo dovuto all’indagine in corso, è storia dello scorso 11 aprile: quel giorno, senza che nessuno si accorgesse di nulla, qualcuno è entrato nella chiesa di Grumello Cremonese, si è spinto sino all’altare della parrocchiale dedicata a San Bartolomeo e dall’altare ha rubato un reliquario in ottone contenente un lembo del velo macchiato di sangue di Santa Francesca Cabrini. Colpo sacrilego. Non l’unico degli ultimi tempi nel Cremonese: poche settimane prima e poco distante da Grumello, nel Comune di Paderno Ponchielli, erano stati infatti razziati i simboli della fede di Acqualunga Badona, una statua di San Giuseppe, un calice d’argento del Seicento, due candelabri e altri strumenti utilizzati nella liturgia durante le funzioni in Santa Maria Nascente. E così, stimando la possibile presenza nel territorio di una banda specializzata in quel tipo di incursioni, i carabinieri impegnati negli accertamenti su entrambi i raid hanno mantenuto il silenzio assoluto.
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