L'ANALISI
26 Aprile 2019 - 07:52
CREMONA - Le presenze turistiche e alberghiere (peraltro non esattamente sovrapponibili) diventano oggetto di scontro politico. A ‘rovinare’ il bilancio positivo dell’incremento di turisti in città sottolineato dall’amministrazione Galimberti è Carlo Malvezzi, candidato sindaco del centrodestra, che propone un raffronto, nell’arco degli ultimi quattro anni, fra Cremona e Mantova. Gli arrivi a Cremona nel 2017, spiega, si attestano sui 59.903, contro i 126.389 di Mantova; i pernottamenti, nel 2017, sono stati 122.661 a Cremona e 216.268 a Mantova. «Sono fortemente preoccupato dai toni trionfalistici con i quali il centrosinistra parla dei flussi turistici a Cremona: i dati degli ultimi quattro anni, infatti, raccontano un’altra storia, che conferma la totale mancanza, da parte della giunta uscente, di una strategia di marketing territoriale capace di premiare le eccellenze della nostra splendida città».
La replica di Fare nuova la città alle parole di Malvezzi non si è fatta attendere: «Senza nessun trionfalismo, partiamo da dati di fatto: negli ultimi anni la presenza di turisti a Cremona è aumentata, come testimoniano i dati dell’Infopoint (aumentato in due anni del +28%) e degli arrivi a Cremona nel 2018 pari al +19%. Tutto questo non avviene a caso. È il frutto di anni di lavoro, di scelte strategiche dell’amministrazione Galimberti come puntare sulle eccellenze cremonesi, liuteria ed enogastronomia in primis, oltre che sui tesori d’arte e sul turismo fluviale, fare sistema, coinvolgendo tutti gli attori pubblici e privati, coinvolgimento dei tour operator».
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