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CREMONA

Calcioscommesse, competenza: atti ancora in Cassazione, incombe la prescrizione

Ping pong giuridico tra Bologna e Cremona

Francesco Pavesi

Email:

fpavesi@cremonaonline.it

12 Marzo 2019 - 19:16

Calcioscommesse

CREMONA - Nuovo ping pong giuridico sulla competenza territoriale del processo sul calcioscommesse, con la prescrizione che incombe. Il tribunale di Bologna, dove è in corso il dibattimento per 32 imputati, tra cui gli ex azzurri Beppe Signori, Cristiano Doni e Stefano Mauri, ha infatti inviato gli atti alla Cassazione, ancora una volta, dichiarandosi incompetente e chiedendo di risolvere la questione. L’inchiesta nacque a Cremona con un’operazione che nel 2011 portò anche ad arresti, per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Nel 2017 però i giudici del tribunale cremonese hanno disposto il trasferimento degli atti in Emilia, individuando in Bologna il luogo in cui si è manifestata e realizzata l’operatività dei due principali sodalizi, tra cui quello dei 'Bolognesi' di cui farebbe parte, secondo l’accusa, anche Signori. La Cassazione fu già chiamata a esprimersi nel 2018, sollecitata dal pm e della difese in udienza preliminare, concludendo che non c'era conflitto di competenza. Ora però dovrà pronunciarsi una volta per tutte perché sono stati i giudici stessi a sollevare la questione, dicendo che le conclusioni che avevano portato in precedenza i colleghi cremonesi a spogliarsi del processo non sono condivisibili.

Dalla lettura degli atti, ha sostenuto il tribunale presieduto da Roberto Giovanni Mazza, non emerge infatti un gruppo prevalente, né una struttura piramidale, e quindi anche per questo non si può individuare un luogo di pianificazione dei reati, ma anzi, è impossibile specificarlo, e comunque questo non è Bologna. Allora, secondo i giudici bolognesi, è corretto il criterio per cui competente è la prima autorità giudiziaria che ha avviato indagini, cioè Cremona. Ora il processo è stato rinviato al 26 marzo, quando i giudici dovranno esprimersi su altre eccezioni difensive. Poi è probabile che il processo, ancora alle battute iniziali, attenda la decisione della Cassazione prima di proseguire. Con la prescrizione che scatta già a giugno per gli imputati individuati come 'partecipi' dell’associazione a delinquere.

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