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CREMONA. L'INCHIESTA CHOC

Corpi di reato sottratti, Manfredi e Valcarenghi hanno patteggiato

I due vennero arrestati dalla polizia il 21 ottobre 2016. In aula il 12 aprile l'altro indagato, Claudio Pagliari, mentre è stato processato con l’abbreviato Claudio Montanari

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

08 Marzo 2019 - 16:15

Corpi di reato sottratti, Manfredi e Valcarenghi hanno patteggiato

La conferenza stampa della polizia dopo l'arresto degli indagati

CREMONA - Il 21 ottobre del 2016 è stato il loro ultimo giorno di lavoro in tribunale. Era un venerdì. Francesco Manfredi, 62 anni, insospettabile addetto all’Ufficio corpi di reato, viene arrestato dalla polizia a metà pomeriggio sul suo scooter con circa quattro chili di droga, tra marijuana, hascisc e cocaina, nascosti nel bauletto: i corpi di reato che ha rubato dal caveau del tribunale. Qualche ora dopo, le manette scattano per un altro insospettabile: Attilio Valcarenghi, 59 anni, tutto fare della cancelleria civile, appassionato di armi da guerra. In casa, i poliziotti gli scovano un arsenale: fucili e carabine detenute illegalmente, armi comuni da sparo per le quali è obbligatoria la denuncia all’autorità. E munizioni. Dell’arsenale, facevano parte anche tre pistole e un fucile a canne mozze spariti dal caveau del palazzo di giustizia. Nell’ambito dell’inchiesta choc sui corpi di reati, venerdì 8 marzo Manfredi e Valcarenghi hanno patteggiato all’udienza preliminare tenuta dal gup Elisa Mombelli: Manfredi 4 anni e 10 mesi di reclusione per peculato, violazione di sigilli dei reperti in custodia, e detenzione di droga; Valcarenghi 4 anni e 7 mesi di reclusione per peculato, in concorso con il primo, e detenzione illegale di armi. L’affaire corpi di reato vede altri due imputati. Uno è il funzionario Claudio Pagliari, responsabile dell’Ufficio corpi di reato, rinviato a giudizio per omessa vigilanza. Il processo è fissato al 12 aprile prossimo. L’altro è Claudio Montanari, 35 anni, barista, al quale Manfredi avrebbe dovuto cedere la droga: processato con l’abbreviato, è stato condannato a 3 anni di reclusione per detenzione e ricettazione. Il pm, Lisa Saccaro, aveva chiesto la condanna a 5 anni e 8 mesi. 

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