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CREMONA

Appropriazione indebita aggravata e falso, avvocato rinviato a giudizio

Sono le accuse che la procura contesta ad Andrea Guizzardi, trascinato a giudizio da una denuncia presentata in procura dal coordinatore dei giudice di pace

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

06 Marzo 2019 - 15:19

Appropriazione indebita aggravata e falso, avvocato rinviato a giudizio

Il tribunale di Cremona

CREMONA - Da difensore ad imputato di appropriazione indebita aggravata e falso per aver confezionato una sentenza tarocca. E tutto per mille euro. Sono le accuse che la procura contesta ad Andrea Guizzardi, insospettabile avvocato trascinato a giudizio da una denuncia presentata in procura dall’avvocato Beatrice Ghillani, coordinatore dei giudice di pace. Guizzardi è stato rinviato a giudizio dal gup Pierpaolo Beluzzi su richiesta del pm Francesco Messina. Il processo è si celebrerà il prossimo 17 aprile davanti al giudice Francesco Beraglia. L’incredibile vicenda giudiziaria ruota attorno ad un risarcimento di mille euro che la signora Elide Gorini, cliente di Guizzardi, aveva ottenuto nell’ambito di una causa promossa nel 2008 contro una vicina di casa che l’aveva aggredita, e risolta in via extragiudiziale: per chiuderla, aveva quindi consegnato quei mille euro tra risarcimento e spese legali al suo avvocato, il quale a sua volta, li aveva consegnati all’avvocato Guizzardi perché li desse alla propria cliente. «Non me li ha mai dati. Anzi, diceva che la mia vicina di casa non aveva ancora onorato il suo debito, giustificando il ritardo con i tempi della giustizia — ha raccontato la signora Gorini —. Anni dopo, ho incontrato la mia vicina di casa e mi ha detto, stupita, che quei mille euro lei li aveva già da tempo consegnati al suo legale». Guizzardi è certo di dimostrare la propria innocenza al processo: «Non ho mai commesso i reati di falso e appropriazione indebita che mi vengono imputati — ha commentato —. Si tratta di accuse quanto mai sgradevoli e fastidiose, ma ho estrema fiducia che nel processo emergerà la mia totale innocenza».

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