L'ANALISI
14 Febbraio 2019 - 08:21
Pendolari alla stazione di Cremona
CREMONA - L’amministratore delegato di Trenord, Marco Piuri, ha descritto uno scenario positivo: «Il nuovo orario in vigore dal 9 dicembre scorso — aveva spiegato alla fine del mese scorso, in occasione dell’arrivo sulle linee regionali del 14esimo treno consegnato da Trenitalia a Trenord, un Vivalto — si sta confermando la strada giusta per ridare affidabilità e regolarità al sistema ferroviario lombardo. Sin dalle prime settimane abbiamo raggiunto l’obiettivo prioritario di ridurre le soppressioni: prima del nuovo orario, il 5 per cento delle corse (circa 120 ogni giorno ndr) era soppresso; oggi il dato è sceso all’1,2 per cento (meno di 40 corse al giorno ndr). Inoltre, gli aggiustamenti di orario introdotti su alcuni collegamenti locali hanno consentito di migliorare la puntualità di alcune grandi direttrici che convergono su Milano: sulla linea Milano-Cremona-Mantova, nello specifico, la puntualità è passata dal 70 per cento di novembre all’88 per cento». Nessun dubbio sul quadro delineato dal manager responsabile della società che gestisce il traffico in Lombardia: è suffragato dai numeri. Eppure, appare totalmente opposta la percezione dei pendolari, che al contrario del massimo dirigente bocciano senza appello il riassetto, sottolineando come «poco sia cambiato» e come quel poco sia «cambiato in peggio». Insoddisfazione totale, quella che emerge. Affiora chiara dalle segnalazioni che i comitati di riferimento degli utenti, compreso ovviamente il cremonese InOrario, hanno raccolto — e ancora stanno raccogliendo —, accumulando le decine di mail inviate dai passeggeri proprio dall’introduzione di quegli accorgimenti subito contestati. Criticato, in particolare, perché fondati sul taglio di alcuni collegamenti su ferro, con i convogli sostituiti da bus. Ci sono scritti, fotografie, testimonianze, anche qualche video.
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