L'ANALISI
19 Gennaio 2019 - 07:52
SONCINO - E’ Ugo Vanoli l’imprenditore rapinato. Magnate 72enne del ferro, storico ex presidente della banda civica e della casa di riposo Fondazione Soncino, ha visto in faccia la morte. Alla paura ha risposto con la forza di salvare la famiglia e di mettere in fuga i ladri. Minacciato con un taser, la pistola elettrica, ha saputo reagire. «Sapevano del mio pacemaker e mi hanno minacciato di farlo saltare, potevo morire. Mi hanno anche chiamato per nome ma sono riuscito a ingannarli e ad avvisare mio figlio e l’Arma».
Vanoli, come sono entrati in casa sua?
«Dal retro. Dal box che si affaccia sui Bastioni Baradello. Ho sentito dei rumori e quando sono arrivato erano già lì».
Cosa ha visto?
«Due uomini col passamontagna, vestiti di nero. Irriconoscibili, ricordo solo il forte accento bergamasco».
Come è andato il faccia a faccia?
«Mi hanno detto: ‘Vanoli, fai il bravo che sappiamo che hai il pacemaker e te lo facciamo saltare’. Uno dei due mi ha puntato addosso il taser e nell’altra mano teneva un martello. Sapevano nome e cognome e anche dettagli privati come quello dell’operazione al cuore, non erano certo lì per caso».
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