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CREMONA. LA STORIA

Sport e medicina, così si sconfigge il diabete

Il triathleta Mangiarotti: «L’attività agonistica ha migliorato la mia vita»

Fabio Guerreschi

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fguerreschi@laprovinciacr.it

19 Gennaio 2019 - 07:52

Sport e medicina, così  si sconfigge il diabete

CREMONA - Marco Mangiarotti oggi ha 43 anni, è sposato con Barbara e ha due figli, Mattia e Giorgia. A 25 anni gli fu diagnosticato il diabete e la sua vita è cambiata. Oggi, sabato 19 gennaio 2019, alle 16 in sala della Consulta di palazzo comunale racconterà la sua storia nell’ambito dell’incontro, Diabete e sport agonistico

«A 25 anni mi è stata diagnosticata la malattia, non avevo idea di cosa mi stesse capitando — racconta ancora Mangiarotti —. E, naturalmente, è stato un trauma. Avevo perso dieci chili in pochi giorni. Di colpo venivo catapultato in qualcosa che non conoscevo, che non volevo e che mi spaventava. Cercavo di capire quale sarebbe stata la mia prospettiva di qualità di vita».

Lo sport ha salvato Mangiarotti e gli ha permesso di tenere a bada il diabete: «Proprio durante il ricovero, un amico venne a trovarmi e mi regalò una rivista di sport. Sulla copertina c’era Steve Redgrave, cinque volte oro olimpico in cinque olimpiadi consecutive. Scoprii così che uno degli olimpionici più importanti di sempre, aveva il diabete tipo uno, come me. Era il migliore, ma aveva il diabete. Mi fu subito chiaro che l’attività fisica e lo sport, insieme ad una corretta alimentazione, allo stile di vita e all’insulina erano gli elementi chiave per poter gestire in modo ottimale la malattia». 

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