L'ANALISI
29 Dicembre 2018 - 09:51
Tommaso Gastaldi
CREMONA - Al liceo classico Manin, greco e chimica erano le sue materie preferite. Pensava di iscriversi a Medicina. «Ma non ho fatto neanche il test». Laurea triennale, a Pavia, in Biotecnologie mediche e farmaceutiche, laurea magistrale, a Milano, in Biologia molecolare, Tommaso Gastaldi, 27 anni, dieci mesi fa è volato a Vienna, all’Istituto di ricerca sul cancro dell’Università di Medicina. Nel laboratorio diretto dalla professoressa Maria Sibilia, scienziata di spicco in Europa, studia le molecole per debellare il melanoma. Figlio di Umberto, contabile alla Sperlari, e di Cristina, architetto (lavora in Comune), una sorella, Giulia, 29 anni, farmacista e mamma da poco, più che ‘cervello in fuga’ Gastaldi si definisce ‘bella testina’, «nel senso che sono testardo».
Com’è finito a Vienna? «Appena laureato ho cercato lavoro. Poiché la mia idea era fare esperienza all’estero, ho cominciato a fare un po’ di applicazioni on-line. Ho mandato centinaia di mail un po’ in tutta Europa. Ho cercato di pescare un po’ nel mucchio».
E nel mucchio cos’ha pescato? «Sono stato molto fortunato, perché ho fatto una applicazione per un progetto europeo con fondi europei. Si chiama Meta-Can (Metabolism immunity cancer), prevede una collaborazione internazionale con la professoressa Sibilia. Non ho vinto questa posizione, però sono stato preso fortunosamente nel laboratorio, in quanto c’erano due posizioni libere. Ho fatto il colloquio, è andato bene».
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