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Tamoil, causa per il risarcimento: i legali alla Flora

Assemblea in vista della possibile cause civile per l’indennizzo dei danni, intanto la Bissolati è pronta a portare la società in tribunale

Francesco Pavesi

Email:

fpavesi@cremonaonline.it

19 Dicembre 2018 - 17:56

Tamoil, causa per il risarcimento: i legali alla Flora

CREMONA - Dopo la Bissolati, la società canottieri Flora. Continua il ‘tour’ degli avvocati sul caso Tamoil, il disastro ambientale definitivamente sancito dalla Cassazione lo scorso 25 settembre. Archiviato il penale, ci si muove sul terreno del civile con la finalità di intentare una causa, civile appunto, al colosso libico per il risarcimento dei danni.
Martedì, il pool di avvocati che hanno rappresentato le parti civili nel procedimento penale (28 soci della Bissolati, quattro della Flora, il Dopolavoro ferroviario, il Comune e Legambiente), ai soci della Flora hanno illustrato «la situazione dell’inquinamento delle società», dopo la sentenza definitiva di condanna a tre anni e sei mesi di reclusione (pena sospesa) del manager Enrico Gilberti per disastro ambientale colposo. «Abbiamo illustrato ai soci l’iter processuale e le ragioni per le quali è stato riconosciuto il risarcimento del danno alle parti civili — ha detto l’avvocato Gennari — e spiegato ai soci la possibilità di intentare la causa civile per il risarcimento». Si è trattato di un primo incontro conoscitivo. Con ogni probabilità ne seguirà un altro per informare quei soci non presenti martedì. Intanto, all’assemblea di domenica scorsa, il consiglio direttivo della Bissolati ha incassato il sì a portare in tribunale Tamoil. Affiancandosi, così, al Comune.

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