L'ANALISI
Delitto avvenuto in Svizzera
22 Marzo 2013 - 00:29
Da sinistra Cojocaru e Gatti
CASALMAGGIORE Due presunti omicidi, mandante ed esecutore materiale, 'incastrati' dai carabinieri grazie all'acquisto, avvenuto a Casalmaggiore, di schede sim per i telefoni cellulari usati per organizzare e portare a termine il delitto. E' assai curioso ciò che sta emergendo da un processo che si sta celebrando in corte d'assise a Sondrio. Ci si domanda, infatti, cosa ci facesse a Casalmaggiore l’imprenditore valtellinese 42enne Ezio Gatti, accusato insieme al pregiudicato moldavo Ruslan Cojocaru dell’omicidio dei coniugi Gianpiero Ferrari e Gabriella Plozza, uccisi il 21 novembre 2010 nei loro uffici al pianterreno dell’abitazione a Brusio, in Svizzera. Al processo è emerso che comprava e attivava delle schede sim per telefoni cellulari. Le stesse schede con cui contattò i Ferrari nei giorni prima del delitto e attraverso le quali — grazie a intercettazioni e tabulati telefonici — gli inquirenti sono risaliti al suo complice. Un passaggio casuale quello a Casalmaggiore, oppure c’erano dei legami, e di che natura, con il capoluogo casalasco?
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