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CREMONA. CALCIOSCOMMESSE

Caso Minias, "Boccetta: una cosa da ridere"

In aula Pirani, il dentista anconetano che faxò a Paoloni la ricetta del farmaco. L’ex portiere accusato di aver ‘drogato’ i compagni di squadra in Cremonese

Cinzia Franciò

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cfrancio@laprovinciacr.it

11 Dicembre 2018 - 17:51

Caso Minias, "Boccetta: una cosa da ridere"

L’avvocato Isabella Cantalupo e il dentista Marco Pirani

CREMONA - «Quella boccetta di Minias? E’ una cosa da ridere. Uno che si deve addormentare deve prendere quaranta gocce. Del perché fosse stato usato il farmaco, io non ho saputo niente fino a quando è scoppiato il macello». Marco Pirani , 63 anni, è il dentista anconetano di Sirolo che, su richiesta del portiere della Cremonese, Marco Paoloni, il 13 novembre del 2010, sabato, faxò in una tabaccheria di via Fabio Filzi la ricetta del tranquillante, intestandola a Michela Spinelli, all’epoca moglie del calciatore. Il lormetazepam, principio attivo del Minias, venne poi trovato nelle urine di quei giocatori imbambolati in campo, durante Cremonese-Paganese, disputata allo Zini la domenica 14 novembre. Paoloni è accusato di adulterazione per aver sciolto il Minias nelle boccette d’acqua, durante l’intervallo, con il fine di manipolare il risultato. In aula martedì 11 si sono riaccesi i riflettori sul calcioscommesse, la maxi indagine della squadra mobile iniziata proprio da quella partita vinta dai grigiorossi 2-0 . E dai misteri sul Minias.

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