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CREMONA. IL RACCONTO

"Noi, confusi e attoniti in una Parigi sotto assedio"

Il cremonese Paolo Codazzi, manager General Electric, testimone della rivolta nella capitale francese

Nicola Arrigoni

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redazione@laprovinciacr.it

10 Dicembre 2018 - 08:25

"Noi, confusi e attoniti in una Parigi sotto assedio"

La protesta dei gilet gialli a Parigi

CREMONA - Vive a Parigi da diciassette anni, il cremonese Paolo Codazzi. E’ direttore del personale di uno dei business, con quartier generale a Parigi, della multinazionale americana General Electric. Gli abbiamo chiesto di raccontarci l’atmosfera che si respira nella capitale francese sotto assedio dai gilet gialli: «Un’atmosfera di confusione e sbalordimento. Tutto - racconta - è cominciato con l’enorme campagna pubblicitaria del Black Friday, con tutti a buttarsi nei negozi per lo shopping prenatalizio; una specie di anestetico. Il Paese si è svegliato poi con il presidente Macron che ha continuato la sua politica: ‘ho scritto nel mio programma quello che avrei fatto, mi avete votato, e ora realizzo quello che avevo annunciato’. La tassa sul diesel era stata annunciata durante la campagna per le elezioni del 2017 e ribadita in più occasioni. Tutto coerente. Tutto freddamente coerente. Il francese medio, abituato a tante parole politiche e a pochi fatti, si è svegliato una mattina e si è detto: ‘ma allora lo fa davvero!’.
Da qui la rivolta?
«E’ partita la campagna del No. No alle tasse e, con una spirale abbastanza classica, No a tutto quello che l’attuale Governo aveva già messo in opera. A Parigi oggi la maggior parte delle persone è, come dicevo, confusa e sbalordita. Manca un riferimento. Il Governo non sa con chi confrontarsi, i partiti politici e i sindacati neppure. La gente normale è confusa. Osserva queste manifestazioni spontanee, totalmente popolari e disorganizzate, senza alcun riferimento. Purtroppo impotente di fronte alle violenze crescenti del sabato pomeriggio. E con questo (l’altro ieri, ndr) siamo al quarto di seguito».

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