L'ANALISI
10 Dicembre 2018 - 08:15
Paola Cattenati responsabile del Criaf
CREMONA - Accanto alla matematica e alla lingua straniera, nella scuola di oggi bisognerebbe inserire un’altra materia: «A scuola di relazioni, la classe affettiva che affianca la scuola cognitiva». Perché a scuola «bisogna andare bene», ma anche «stare bene». Perché «i ragazzi non hanno più tanti spazi di condivisione, gli amici li trovano a scuola, che diventa, quindi, il luogo fondamentale di prevenzione del disagio e della violenza, proprio perché a scuola si creano le prime, importanti, relazioni». E quindi, «è sulla scuola che si deve investire, ma la scuola va supportata un po’ di più».
‘A scuola di coraggio: prevenire la violenza, partendo dai banchi di scuola. Quali azioni efficaci?’. Ne ha parlato Paola Cattenati, responsabile del Criaf (Centro riabilitazione infanzia adolescenza), alla conferenza del Soroptimist Club Cremona (ne è presidente Antonella Cecchi; la relatrice è socia).
«Il Criaf è presente nelle scuole con quaranta sportelli, una decina a Cremona. Come Osservatorio Criaf, noi raccogliamo moltissimi problemi di carattere relazionale che i ragazzi portano ai nostri sportelli di ascolto. Nei primi tre mesi dell’anno abbiamo fatto un primo report e siamo già oltre il 70 per cento di ‘relazioni pericolose’ . Abbiamo visto una impennata di difficoltà: bullismo, cyberbullismo, violenza nelle relazioni sentimentali tra adolescenti con tutte le conseguenze che ne derivano: ansia , malessere».
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