L'ANALISI
03 Dicembre 2018 - 22:21
CREMONA - «Nessuna preclusione a priori, da parte dell’amministrazione, al cambio di destinazione da produttiva a commerciale dell’area su cui sorge lo stabilimento Maschio Gaspardo. Ma per farlo, vogliamo dall’azienda precise garanzie e un piano industriale che fino ad ora non abbiamo avuto. E prima di tutto che si arrivi ad un accordo tra impresa e sindacati sulla questione dell’occupazione, che per noi è fondamentale».
E’ quanto ha sottolineato l’assessore Andrea Virgilio, affiancato dalla vicesindaco Maura Ruggeri, durante la riunione congiunta delle commissioni Lavoro e Territorio in cui è emerso anche il nome della società interessata ad acquisire l’area: è la catena di giardinaggio e bricolage Obi.
La sottolineatura di Virgilio — che ha escluso un ‘no’ a priori alle richieste della Maschio — è stata accolta con favore da Federico Fasani (Forza Italia) e sulla vicenda si è quindi registrata un’inedita convergenza fra maggioranza e opposizione, dopo un inizio non senza scintille.
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