L'ANALISI
30 Novembre 2018 - 08:09
Un sequestro della GdF in una foto di repertorio
CREMONA - Beni per otto milioni e mezzo di euro sono stati sequestrati dalla guardia di finanza di Bologna, nell’ambito dell’operazione ‘Nebbia calabra’, perché ritenuti collegati a famiglie della ‘ndrangheta. E tra le società sequestrate ce n’è anche una con sede legale a Cremona: l’ufficio è stato perquisito e il ‘blocco’ cautelativo giudiziario è stato comunicato alla Camere di Commercio. Motivo: la società, attiva nell’autotrasporto, secondo gli inquirenti sarebbe riconducibile ad un prestanome della criminalità organizzata. Tre i provvedimenti di custodia cautelare (uno in carcere, uno ai domiciliari e un obbligo di dimora) emessi per ipotesi di reato di ‘intestazione fittizia di beni con l’aggravante di voler agevolare l’attività dell’organizzazione mafiosa’. Hanno raggiunto altrettante persone di origine calabrese che, stando alla teoria investigativa, sarebbero ‘contigui’ alla cosca Iamonte di Melito Porto Salvo (Reggio Calabria).
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