L'ANALISI
30 Novembre 2018 - 08:22
La delegazione cremonese al confronto: Ziliani, Casoni, Manfredini
CREMONA - Giovedì 29, il giorno dopo la conferma dell’imponente taglio delle corse sulle linee che servono Cremona e il territorio, con 48 collegamenti che dal 9 dicembre saranno coperti da bus anziché da treni, i pendolari cremonesi si sono confrontati con la Regione e con i vertici di Trenord. Confronto lungo, a tratti anche inevitabilmente spigoloso ma spesso costruttivo, quello sul ‘quadrante sud’ del trasporto ferroviario andato in scena a Milano: al tavolo, da una parte, l’assessore regionale alla partita, Claudia Maria Terzi, affiancata da dirigenti della società che gestisce il comparto, nello specifico l’amministratore delegato Marco Piuri e il direttore d’esercizio Giorgio Spadi; e dall’altra, la delegazione composta dall’assessore comunale Alessia Manfredini, dal referente del comitato InOrario Matteo Casoni e da Lorenzo Ziliani, il giovane universitario casalasco diventato a suo modo un ‘simbolo’ della lotta degli utenti della tratta per aver pubblicato un video, subito diventato ‘virale’, del suo anno ‘tragicomico’ lungo i binari.
Alla fine, dopo l’ormai trito dibattito ‘tecnico’ sui guai strutturali delle rete e del materiale rotabile, e al culmine di una controversa riflessione sull’effettiva utilità delle contromisure che si stanno adottando per provare a migliorare una situazione riconosciuta come «grave» dalla stessa Terzi, a far breccia è stata la proposta, accolta, di Manfredini: a fine gennaio valutazione del servizio bus previsto sino a giugno.
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