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CASALBUTTANO. IL CASO

La medaglia che divide, consegna agli eredi: scontro

La protesta del nipote: l’ho chiesta al Comune e non me l’hanno data. Il sindaco: non è l’unico discendente, ci occorre la liberatoria degli altri

Fabio Guerreschi

Email:

fguerreschi@laprovinciacr.it

27 Novembre 2018 - 07:38

La medaglia che divide, consegna agli eredi: scontro

CASALBUTTANO - La medaglia della discordia. Un malinteso scatena la polemica tra minoranza e maggioranza. «Sei mesi fa ho chiesto al Comune di poter avere il riconoscimento intitolato a mio zio caduto in guerra – spiega l’87enne Terzo Valcarenghi, ex vigile del paese della Norma – medaglia che ad oggi non ho ancora. Ho tutti i cimeli di famiglia. Non pensavo che in un paese piccolo come Casalbuttano i tempi si potessero dilungare così tanto».

«L’amministrazione ha mancato di avere un occhio di riguardo per Valcarenghi – incalza il consigliere di opposizione Giacomo Mondini – dimenticando di dare corso alla richiesta del nipote del caduto durante la Prima Guerra Mondiale. Sollecitiamo l’amministrazione a tale elementare compito».

La parola passa così al sindaco Gian Pietro Garoli, che spiega: «Valcarenghi era convinto che la richiesta presentata in maggio fosse legittima, dicendo che era stato delegato a voce dagli altri tre fratelli. Non metto in dubbio le sue parole, ma le regole sono regole: potrò consegnare la medaglia commemorativa a questo cittadino appena porterà una richiesta scritta firmata anche dagli altri fratelli. Visto che non è l’unico erede deve essere prima incaricato dagli altri».

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