L'ANALISI
25 Novembre 2018 - 20:17
CREMONA - Tutti col naso all’insù per lo spettacolo In Dies e la sensazione che il tempo fugga alla Festa del Torrone eppure si vorrebbe che non trascorresse mai... Un mega drone ha fatto volare ballerini e cantanti e la fantasia delle migliaia di persone in piazza, cullate alla fine dalle canzoni di Mina a cui era dedicata l’intera kermesse. Suggestioni in una piazza gremita, con gli stand che danno fondo a stecche e torroncini e un lento ma regolare defluire delle migliaia di persone che ieri non si sono volute perdere la chiusura della kermesse, organizzata da Sgp in collaborazione col Comune e l’apporto delle aziende Rivoltini, Sperlari e Vergani. Stefano Pelliciardi non ha dubbi: «Sarà difficile eguagliare una edizione come questa — afferma —. Sui nove giorni credo si possano confermare 350mila presenze. Il record è stato domenica scorsa, ma anche questo fine settimana è andato benissimo. Difficile fare stime a caldo sulle vendite. Ma basti questa cifra: l’anno scorso Rivoltini produsse 20mila lecca lecca di torrone, quest’anno ne abbiamo fatti 40mila e venduti 38mila. Di questi ben 25mila nel primo fine settimana. Sui due fine settimana sono arrivati in città 800 camper, di cui circa 260 solo in questi ultimi due giorni. La festa ha confermato di continuare a piacere, di avere un format vincente che sui due fine settimana permette di accogliere un afflusso di turisti che in caso diverso sarebbe scarsamente sostenibile. Fra gli standisti c’è grande soddisfazione».
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