L'ANALISI
17 Novembre 2018 - 08:12
SORESINA - Un’oasi di zafferano nel regno del granoturco. In pochi ne conoscono l’esistenza, ma tra Soresina e Cappella Cantone si estende una delle principali produzioni europee della spezia più costosa al mondo. Ventimila metri quadrati di terreno dai quali, nel raccolto 2019, si conta di ricavare otto chilogrammi di prodotto finito. Un’enormità se si considera che per ottenere un chilo di zafferano occorre raccogliere manualmente oltre centomila fiori. Il progetto lanciato da Giancarlo Bonazzi, titolare dell’omonima azienda agricola, iscritto alla Libera Associazione Cremonese, e curato a livello commerciale da Andrea Ferrari, è nato con un mini raccolto di prova tra il 2015 e il 2016. Nei mesi successivi l’attività si è via via intensificata e la scorsa estate si è deciso di compiere il grande salto, raddoppiando la coltivazione, portandola appunto a due ettari. Nel frattempo è stato registrato anche un marchio: Zafferano Soresina, che commercializza pistillli in confezioni dal peso minimo di 0,3 grammi e massimo di 10 grammi. Prodotti che si possono trovare sugli scaffali della gastronomia Maestroni di Soresina e in alcuni locali dell’alta ristorazione cremonese e cremasca.
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