L'ANALISI
09 Novembre 2018 - 11:26
CREMONA - Sciopero dei 150 operai della Maschio Gaspardo. Hanno incrociato le braccia e lasciato lo stabilimento, presidiato ai cancelli, venerdì 9 novembre, dopo aver appreso che, a seguito della visita fatta lunedì scorso dal nuovo ad, sarebbero emerse difficoltà di natura economica (si parla di 2 milioni che mancherebbero all'appello), per le quali è stata profilata la riduzione di 50 unità. L'azienda è stata in Comune nei giorni scorsi (lunedì 5) per chiedere la trasformazione in area commerciale dell'attuale stabilimento per poi spostare l'attività nella già individuata area di Pozzaglio.
"Nel nuovo piano industriale 2019-2022 del Gruppo Maschio Gaspardo - si legge nel comunicato dell'azienda - è previsto il trasferimento, in data non ancora definita,dello stabilimento produttivo di Maschio Fienagione Spa sito a Cremona in via Bredina 6 in una nuova sede produttiva sempre nella provincia di Cremona; procedura comunque già avviata da tempo con le autorità. Questa decisione deriva dalla scelta di non procedere ad un costoso ammodernamento dell’attuale sito ma di favorire l’utilizzo dell’area per scopi diversi. Poiché ciò comporta un esubero di personale, l’azienda ha chiesto al comune il cambiamento di destinazione dell’area che favorirebbe l’assorbimento naturale delle risorse eccedenti. Il Gruppo è fiducioso di poter trovare al più presto una soluzione condivisa che possa ridurre al minimo l’impatto sociale".
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