L'ANALISI
31 Ottobre 2018 - 14:54
E’ in corso a Reggio Emilia la lettura della storica sentenza di primo grado del processo Aemilia, contro le infiltrazioni della ‘Ndrangheta al Nord. Gli imputati sono 147. Fra questi l’ex poliziotto della stradale di Cremona Maurizio Cavedo (residente a Castelvetro e già in carcere in seguito ad estradizione dal Venezuela) che è stato condannato per i capi 122, 151 e 152 ad ulteriori 8 anni e un mese di carcere più 12mila euro di multa e interdizione perpetua dai pubblici uffici; il muratore di Castelvetro Pierino Vetere condannato per i capi 122, 125 (con esclusione del reimpiego di proventi illeciti per la cosca) a 9 anni e 8mila euro di multa più interdizione perpetua dai pubblici uffici e tre anni di libertà vigilata; assolto Salvatore Muto di Corte de’ Frati, collaboratore di giustizia. Fra le altre condanne già pronunciate ci sono quelle all’ex calciatore della Juventus e della nazionale Vincenzo Iaquinta (due anni e tremila euro di multa) e al padre Giuseppe (19 anni e tre di libertà vigilata) accolte da alcuni dei presenti con urla e contestazioni. Parecchi i momenti di tensione in aula.
La Corte sta provvedendo ad enunciare anche le sentenze relative ai 34 dei 147 imputati accusati di associazione di stampo mafioso (416 bis) in rito abbreviato: ulteriori 10 anni per Cavedo e Vetere, quattro anni e 8 mesi per Salvatore Muto.
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