L'ANALISI
24 Ottobre 2018 - 07:59
Stefano Lodigiani con il figlio Mattia
CREMONA - Domenica al Circo Massimo, Beppe Grillo ha usato l’autismo per colpire i politici. Parole, le sue, che sui social hanno provocato la dura reazione delle associazioni e dei genitori dei bambini autistici. Come Stefano Lodigiani, papà di «un bambino speciale», Mattia, 7 anni e mezzo, bambino autistico non verbale. E poiché è il suo ‘portavoce’, lui ha risposto al fondatore dei 5 Stelle su Facebook: ‘Caro Grillo, mio figlio Mattia non è un bambino asperger, è autistico non verbale, ma a... ti ci manda comunque!! dimenticavo... ti ci mando anch’io ed io sono verbale!!’ Chiusa la protesta («Non seguo la politica, ma quella reazione mi è venuta di getto»), Lodigiani racconta l’esperienza di papà che «insieme a tantissimi altri», si sente «in dovere di dare ai nostri ragazzi la possibilità di vivere una vita sociale nel migliore modo possibile». Facile a dirsi. «Ogni giorno, quello che può sembrare semplice, per noi non lo è, perché in testa abbiamo il tarlo non solo sul futuro, ma anche sulle cose basilari. Quella che può sembrare una stupidata per un bambino di 8, 9, 10 anni, come infilarsi una maglietta, per noi è una grossa difficoltà: ai nostri figli ripetiamo la stessa cosa cento volte». Ma adesso, grazie ad un corso di nuoto, Mattia «ha imparato le autonomie». Il corso di nuoto è il fiore all’occhiello dell’associazione ‘Amici di Gianni e Massimiliano onlus’, quartier generale a Gerre de’ Caprioli, molte attività di volontariato in aiuto degli anziani e dei bambini non abili: 200 soci e sessanta volontari.
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