L'ANALISI
22 Ottobre 2018 - 17:10
Centanni e Hamraoui
CREMONA - L’aggredito, con il volto gonfio di botte e il naso rotto, si era mostrato ai giornalisti di stampa e televisioni per denunciare di essere stato picchiato «perché gay». Anche l’aggressore non si era sottratto alle telecamere, per difendersi: «L’omofobia non c’entra nulla. C’è stata una colluttazione tra noi due per vecchi screzi». Uno è Domenico ‘Mimmo’ Centanni, palermitano di 36 anni, residente a Cremona all’epoca del brutale pestaggio, avvenuto il primo marzo del 2016 in pieno centro. Allora era istruttore di fitness e aerobica al ‘Prima Classe’, la palestra di corso Mazzini sopra l’ex Fulmine. L’altro è Adnen Hamraoui, tunisino di 34 anni, residente a Cremona. Dalle interviste rilasciate a giornali e tv all’aula di giustizia. Il tunisino sarà processato per le lesioni cagionate a Centanni: trauma cranico facciale con frattura della piramide nasale e della parete anteriore seno mascellare sinistro e trauma toracico, venticinque giorni di prognosi. «I fatti sono tutti da chiarire. Escluderei in modo categorico il movente legato all’omofobia. Entrambi hanno avuto una colluttazione per futili motivi», ha detto l’avvocato del tunisino, Luca Curatti. Il processo comincerà il 29 aprile del prossimo anno.
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