L'ANALISI
19 Ottobre 2018 - 10:21
MOMBASA - Con l’arresto del giardiniere ammanettato dalla polizia keniota il 25 luglio del 2017 come presunto basista, sembrava avviato alla risoluzione il giallo sulla sanguinosa rapina avvenuta, quarantotto ore prima, nello chalet in Kenya dei coniugi Scassellati e sfociata nell’uccisione della moglie, Maria Laura, 71 anni, caduta sotto i colpi di machete e bastone, e nel grave ferimento del marito Luigi, 72enne, colpito alla testa e al braccio sinistro. E invece no. Le indagini sono ripartite da zero.
Lewis, il tuttofare della villa in riva all’Oceano Indiano, è stato scarcerato. E ora i sospetti ricadono su tre ragazzi neanche ventenni. La polizia li ha arrestati tempo fa. Uno è stato linciato da una folla imbestialita, gli altri due sono in cella, in attesa di giudizio. Li ritengono autori di due rapine, con un morto, avvenute nell’inverno scorso. E il sospetto è che abbiano firmato anche l’incursione a casa Scassellati. Ma, per ora, la polizia keniota non è riuscita a provarlo.
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