L'ANALISI
CREMONA. Il caso juliette
16 Ottobre 2018 - 18:25
Andrea Grammatico
CREMONA - Tipo dalla «personalità eccentrica, autoritaria, aggressiva», l’ex vice comandante della stazione dei carabinieri di Vescovato, Andrea Grammatico, poi cacciato dall’Arma. Uno «poco incline al rispetto della gerarchia» e «particolarmente ambizioso». Non solo sul piano personale — gli piaceva girare su auto di grossa cilindrata — ma anche su quello professionale. Voleva avanzare nella carriera militare, passare da maresciallo ordinario a maresciallo capo. E così, per mettersi in luce con i superiori ed ottenere una «valutazione professionale superiore alla media per poter accedere ai reparti più ambiti, anche operativi» come quelli di Milano, Brescia o Desenzano (nel maggio del 2014 fece domanda di trasferimento), brillò per la quantità di arresti. Addirittura quattordici in sei mesi, per lo più per resistenza a pubblico ufficiale. Uno dalle manette facili, l’ex maresciallo. Ma illegali.
E’ il ritratto che di Grammatico fanno i giudici nelle 99 pagine di motivazione della sentenza di condanna a 10 anni e 4 mesi di carcere per arresti illeciti, verbali falsi, calunnia e reati militari nei confronti dell’ex maresciallo coinvolto nel ‘caso Juliette’, il locale dei vip di via Mantova, dove lui era di casa.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris