L'ANALISI
12 Ottobre 2018 - 16:52
CREMONA - Via Manzoni, 21 febbraio scorso, tre del pomeriggio passate. Un uomo irrompe nella tabaccheria al civico 43. Ha il volto parzialmente coperto da un cappuccio e dal bavero di un giubbotto. In mano tiene una siringa e la punta contro Silvia, la titolare: «Dammi tutti i soldi che hai nella cassa se no ti infetto». [LEGGI]
Fuori, ad aspettarlo c’è il complice sull’auto parcheggiata nella vicina via Faerno. L’uno è Daniele Pezzola, 47 anni, di Casalmorano, l’altro Alan Micheli, 36 anni, ufficialmente residente a Grumello Cremonese, di fatto senza fissa dimora, entrambi condannati, dal gup Elisa Mombelli, con l’abbreviato, a due anni e sei mesi di reclusione per rapina aggravata, in concorso (erano difesi dagli avvocati Raffaella Parisi e Lapo Pasquetti). Restano in carcere. Li avevano arrestati il 27 marzo successivo i carabinieri, al termine dell’indagine, avvalendosi degli elementi preziosi offerti dalle numerose telecamere, pubbliche e private, presenti in zona.
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